L’acqua Monviso e l’acqua Nerea sgorgano rispettivamente da sorgenti nel cuore delle Alpi e degli Appennini: vediamole a confronto.
• Introduzione
• Monviso: l’acqua di una delle sorgenti più alte d’Europa
• Nerea: l’acqua dei Monti Sibillini
• Monviso e Nerea a confronto
Introduzione
Quando pensiamo all’acqua pensiamo subito alla purezza. Sappiamo che bere acqua fa bene al nostro corpo, che d’altronde è formato per circa il 65-70 % da acqua. L’acqua regola la temperatura corporea attraverso la traspirazione, aiuta i processi digestivi ed ha una funzione depurativa, perché è proprio attraverso le urine e il sudore che eliminiamo scorie e tossine.
Sentiamo infatti la necessità di bere molta acqua dopo un pasto ricco ed elaborato, dopo aver bevuto un bicchiere di vino in più o dopo aver mangiato un alimento molto salato, come ad esempio un panino al prosciutto crudo. Non possiamo fare a mano di bere acqua durante o dopo l’attività sportiva, oppure al mattino appena svegli. In tutti i casi, quando beviamo un bicchierone d’acqua, ci sentiamo immediatamente meglio. E no, non è solo un effetto placebo! Come abbiamo visto, l’acqua è veramente importante per molte delle funzioni svolte dal nostro organismo.
L’equazione di cui parlavamo all’inizio è quindi la seguente: l’acqua è limpida, trasparente e fa bene al nostro corpo, quindi l’acqua è un elemento naturale puro. Non a caso, le sorgenti si trovano sempre in zone naturali incontaminate, nel cuore delle montagne o di parchi naturali. Tutti posti nei quali la presenza dell’uomo non è arrivata.
In Italia troviamo quindi molte sorgenti immerse nella natura che circonda le due catene montuose principali: le Alpi, più alte a nord, e gli Appennini, che attraversano tutta la penisola da nord a sud. Nel cuore delle Alpi e degli Appennini troviamo dei paesaggi incantevoli ed incontaminati, e anche culle di numerose sorgenti dalle quali prendono origine molte delle acque imbottigliate che troviamo sugli scaffali del supermercato.
In questo articolo abbiamo deciso di mettere a confronto un’acqua “alpina” e una “appenninica”: la prima è l’acqua Monviso, che sgorga da una sorgente situata in Piemonte, sull’omonimo monte; sa seconda è la Nerea, che ha origine da una sorgente nel cuore dei Monti Sibillini, nell’Appennino centrale.
Monviso: l’acqua di una delle sorgenti più alte d’Europa
L’acqua Monviso nasce dalla Sorgente Fucine in Luserna San Giovanni. Siamo in provincia di Torino ai piedi del Monte Monviso, nel cuore delle Alpi Occidentali. È considerata una delle acque più pure, perché la zona dove si trova la sorgente è protetta dall’inquinamento e dall’insediamento umano.
L’acqua Monviso è un’acqua leggerissima: è una di quelle con il residuo fisso più basso. Con i suoi 47 mg/l, si classifica tra quelle che sono le acque minimamente mineralizzate.
Un residuo fisso basso indica una bassa concentrazione di sali minerali ed oligoelementi, ossia quelle sostanze delle quali si arricchisce l’acqua durante il suo percorso attraverso i diversi terreni e le diverse rocce.
L’acqua Monviso è quindi anche povera di sodio (1,3 mg/l) una durezza inferiore a 4 gradi francesi, che la rendono un’acqua molto dolce e leggera, ed un pH pari a 6,9, praticamente neutro. Anche il contenuto di nitrati è molto basso (2,7 mg/l) ed i nitriti praticamente assenti (meno di 0,002 mg/l). Nitrati e nitriti sono sostanze potenzialmente dannose per il nostro organismo se assunte in grandi quantità (li troviamo spesso, ad esempio, come conservanti delle carni lavorate come affettati e salumi), per cui sempre meglio scegliere acque che ne abbiano un contenuto molto basso.
Nerea: l’acqua dei Monti Sibillini
L’acqua Nerea nasce dalle sorgenti che si trovano a Vallinfante di Castelsantangelo sul Nera, lungo la dorsale appenninica umbro-marchigiana. Siamo in provincia di Macerata, in un paesaggio fatto di ampi pianori e rocce calcaree sulle quali spiccano il Monte Vettore e Sibilla.
Le sorgenti si trovano all’interno del Parco Naturale dei Monti Sibillini, un paesaggio molto suggestivo e incontaminato, dove la presenza umana è praticamente impercettibile.
L’acqua Nerea è un’acqua oligominerale (residuo fisso 160 mg/l), all’interno della quale i sali minerali presenti sono equilibrati alla perfezione. È un’acqua con un equilibrio salino molto simile a quello del corpo umano, che le conferisce un ottimo potere dissetante ed idratante.
L’acqua Nerea è inoltre un’acqua iposodica (sodio 1,8 mg/l) con un contenuto di nitrati molto basso (1,1 mg/l) e con una combinazione molto proporzionata di bicarbonato e calcio (rispettivamente 173,7 mg/l e 58,0 mg/l).
Monviso e Nerea a confronto
L’acqua Monviso è decisamente una delle acque più leggere. Il contenuto basso di sodio e di nitrati, insieme all’assenza di nitriti, le conferisce le caratteristiche adatte alla preparazione di alimenti per neonati. Allo stesso tempo, sappiamo che le acque iposodiche stimolano più delle altre la diuresi, e sono pertanto consigliate per contrastare ritenzione idrica e cellulite, ed in presenza di ipertensione e renella ai reni.
Anche l’acqua Nerea può essere utilizzata nella preparazione del latte per neonati, perché presenta comunque un residuo fisso basso, è povera di sodio e di nitrati, e sono assenti i nitriti. L’acqua Nerea è però consigliata anche per l’attività sportiva e per chi soffre di digestione lenta, grazie a quella perfetta proporzione nei contenuti di calcio e bicarbonati. Queste due sostanze esplicano un effetto “tampone”, ossia contrastano l’acidità gastrica durante la digestione e l’accumulo di acido lattico durante l’attività sportiva.
Alla luce di tutto questo, potremmo concludere dicendo che:
- Entrambe le acque (Nerea e Monviso) sono adatte al consumo di tutta la famiglia: leggere e povere di sodio, sono adatte a tutte le età e non fanno male a nessuno;
- L’acqua Monviso può essere più adatta alla preparazione del latte per neonati, perché più leggera e quindi più insapore;
- L’acqua Nerea è particolarmente adatta nelle problematiche legate alla digestione e per il mantenimento dell’equilibrio acido-base durante e dopo l’attività sportiva.
